domenica 5 maggio 2013

Il motore a scoppio


Il primo motore a scoppio, che utilizza una miscela detonante di aria e combustibile e' stato progettato e sperimentato in Italia, dai fisici toscani Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. Nel 1854 i due inventori ottengono il brevetto inglese. Poi danno inizio a Firenze a un'attività industriale per lo sviluppo del motore, ma la morte prematura di Barsanti mette fine a questi tentativi.
 


                                     



Tale motore viene infatti drasticamente migliorato e trasformato in un prodotto industriale dal tedesco Nikolaus Otto. Nel 1876, Otto realizza il primo motore a scoppio a quattro tempi (aspirazione, compressione, scoppio e scarico), base per tutti i successivi sviluppi in questo campo. Il motore di Otto, monocilindrico e a gas, e' grande e pesante e viene infatti adibito a installazioni fisse. Ha comunque un grande successo, tanto che ne vengono costruiti in pochi anni 35.000 esemplari, con potenze fino a 600 CV. Nel 1892 Rudolf Diesel brevetta un nuovo modello (che migliora il grado di efficienza del ciclo Otto), che prelude alla costruzione del primo motore Diesel. Egli sviluppa l'idea di un motore a cui basti l'alta temperatura generata dalla compressione dell'aria nella camera di scoppio per l'accensione del carburante, eliminando quindi il dispositivo di accensione allora usato nei motori a combustione interna che derivavano dall'idea di Nikolaus Otto. Il 17 febbraio 1894 un motore dotato di un singolo pistone fu capace di girare per un minuto durante una dimostrazione pubblica: il motore era alimentato con carburante polverizzato, iniettato da un getto d'aria compressa. Era una macchina alta 3 metri, che raggiungeva una compressione di 80 atmosfere (8100 kPa). Diesel costruisce poi un prototipo migliorato nel 1897. La sua presentazione ufficiale si ha, dopo altri tre anni di studio, all'Esposizione Universale di Parigi del 1900, il carburante utilizzato era l'olio di arachidi.






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