venerdì 10 maggio 2013

L'operaio e il lavoro nell'industria automobilistica

Citazione dal libro "Ruote" di Arthur Hailey, pag 29 e 30:
"Sapeva, come quasi tutti coloro che sono addentro all'industria automobilistica, che pochi operai da tempo sulle catene di montaggio la ritenevano l'occupazione di tutta la vita. Solitamente, la consideravano qualcosa di temporaneo, da tenere fino ad una migliore occasione. Ma per molti - specialmente per quelli di scarsa istruzione - un lavoro migliore era sempre irraggiungibile, un sogno che rimaneva tale per sempre. Alla fine scattava la trappola. Una trappola doppia: da un lato c'erano gli impegni familiari - il matrimonio, i figli, l'affitto, le rate -  dall'altro, il fatto che il salario nell'industria automobilistica e' alto. Ma ne' la paga, ne' i vantaggi aggiuntivi possono mutare il triste, deprimente tipo di lavoro. In gran parte e' fisicamente duro, ma la fatica maggiore e' mentale, ora dopo ora, giorno dopo giorno di monotonia mortale. Le caratteristiche delle mansioni distruggono l'amore proprio. Un uomo addetto ad una catena di montaggio manca del senso di compimento; non costruisce mai un'automobile, monta semplicemente un pezzo, aggiunge una rondella o un bullone, fissa una striscia di metallo, inserisce viti. È sempre l'identica rondella o striscia o vite, più e più volte, più e più volte, più e più volte, mentre le condizioni di lavoro, compreso il rumore, rendono difficile il comunicare, impossibili le relazioni amichevoli. Col passare degli anni, molti, pur odiando, resistono. Alcuni sono soggetti ad esaurimenti. Quasi nessuno ama il proprio lavoro."

A parlare e' Matt Zaleski, vice-direttore della produzione. Egli descrive i sentimenti degli operai che lavorano nella catena di montaggio dell'industria automobilistica. Occupazione non tanto faticosa, quanto ripetitiva e che spegne l'inventiva umana.

Ford e la catena di montaggio: http://automobili-historyoftechnology.blogspot.it/2013/05/henry-ford-e-la-catena-di-montaggio.html


riassunto del blog

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